Storie scritte da noi

La storia di Pino

 

testimonianze pino liliana

Pino, nato in provincia di Foggia nel 1950, nella sua vita non ha mai smesso di praticare i suoi hobby quali la musica, il ballo e la palestra.

Seguendo la tendenza di quegli anni, Pino, all’età di soli 16 anni lascia la “sua terra” e, armato di tanta buona volontà ma con nessuna esperienza lavorativa, si è trasferisce al Nord in cerca di fortuna.
A Milano trova lavoro in una azienda per la produzione di infissi e serramenti. La sua innata buona volontà unita alla capacità di apprendere velocemente nuovi lavori, gli permettono di entrare in azienda come operaio lasciando (per limiti di età) la stessa come Capo Officina. Una chiaro esempio di carriera come self made man.

 

… … … , quando hai scoperto la malattia?

Nel 2005 è apparso un tremore alla mano destra che si manifestava soprattutto nei momenti di tensione e per questo motivo ci siamo rivolti ad un neurologo dell’ospedale San Paolo di Milano. Dopo alcuni esami clinici la diagnosi è stata di morbo di Parkinson.

 

Quale è stata l’evoluzione della malattia?

Per una decina di anni dalla diagnosi non ci sono stati particolari problemi e Pino poté vivere serenamente la sua quotidianità, perché i sintomi erano molto lievi.
Tuttavia negli ultimi 4 anni la situazione è peggiorata, soprattutto dopo l’intervento di protesi al ginocchio.
Oltre ai disturbi motori c’è stato un repentino decadimento cognitivo, motivo per il quale Pino ora necessita di assistenza continua.

 

E il tuo rapporto col “compagno P” ... ?

Attraverso ulteriori indagini, da poco abbiamo scoperto che la sua malattia non è un Parkinson “puro” bensì una forma di parkinsonismo e per questo motivo stiamo provando ad utilizzare anche rimedi omeopatici per alleggerirne i sintomi.
Ciò nonostante siamo sempre fiduciosi e speriamo nell’evoluzione positiva della malattia.
Nonostante tutto Pino partecipa ad attività specifiche per la sua malattia, grazie anche al supporto dell’Associazione Parkinson Lombardia, che con l’occasione ringraziamo infinitamente.