La Deep Brain Stimulation (DBS) è un intervento chirurgico che fornisce sollievo ai pazienti colpiti dalla Malattia di Parkinson.
La Food and Drug Administration (FDA) ha approvato, a partire dal 2002, l’uso della DBS come cura per ridurre l’assunzione di farmaci e la stabilizzazione dei sintomi, tenendo anche conto che l’intensità dei sintomi del movimento può variare significativamente durante il giorno e che quindi la cura può risultare o troppo leggera o troppo intensa nell’arco della giornata, risultando così meno efficace.
Recenti studi hanno sviluppato una metodica denominata DBS Adattivo che ha il pregio di personalizzare la cura a seconda del quadro clinico individuale.
Lo studio è stato pubblicato sulla rivista Nature
Usando algoritmi avanzati e l’Intelligenza artificiale (AI), la DBS Adattiva può rilevare in tempo reale I cambiamenti intervenuti a livello cerebrale per ogni singolo paziente. Quando viene rilevato un cambiamento Il Sistema può così rilevarne l’intensità e gli effetti.
L’apparecchiatura per la DBS lancia maggiori stimolazioni durante i periodi di maggior rigidità (bradicinesia) e minori durante le fasi di movimenti involontari (discinesia). L’apparecchiatura inoltre dosa in maniera precisa la necessità di assunzione di levodopa a seconda della sua efficacia.
La sperimentazione & i risultati
Lo studio ha coinvolto 4 pazienti a cui era stata diagnosticata la Malattia almeno 6 anni prima. I pazienti sono stati sottoposti ad una DBS convenzionale e sono stati raccolti i dati dell’attività cerebrale arrivando così a elaborare un algoritmo personalizzato per ogni paziente verificando la intensità dei sintomi. Dopo qualche mese, I pazienti sono stati curati con la metodica Adattiva.
Per poter comparare ì due tipi di risultati derivanti dalle due DBS, sono stati fatti dei passaggi da una metodica all’altra per una settimana e per almeno un mese di sperimentazione complessivamente. A nessuno, ne medici ne pazienti, è stato comunicato quale tipo di metodica stava usando. Quotidianamente venivano raccolti i dati investigati.
E’ così risultato che tutti I pazienti hanno riportato una riduzione circa del 50% del tempo passato in “OFF” usando la DBS Adattiva. Inoltre non sono stati rilevati effetti collaterali o peggioramento di altri parametri. In sintesi, il risultato riscontrato da tutti, è stato quello di un miglioramento della qualità della vita usando la DBS Adattiva. La maggiore personalizzazione della cura ha infatti portato ad un risultato più efficace.
Evidenze
- Uno studio clinico ha coinvolto 4 pazienti colpiti dalla malattia di Parkinson per testare una pratica chirurgica denominate DBS Adattiva che rilevava i cambiamenti dell’attività cerebrale nell’arco della giornata per poter così fornire una cura personalizzata e customizzata che potesse contrastare i sintomi del movimento della Malattia di Parkinson.
- Tutti i 4 partecipanti allo studio hanno potuto rilevare una riduzione media del 50% del tempo passato in “OFF” quando la DBS Adattiva funzionava.
- La DBS non ha fatto emergere alcun effetto collaterale o nuovo sintomo.
- I pazienti hanno rilevato una miglior qualità della vita usando la DBS Adattiva rispetto alla DBS Convenzionale.
Considerazioni sullo studio
La DBS Adattiva potrebbe risultare un’evoluzione della DBS Tradizionale per combattere I sintomi del Parkinson. Lo studio ha mostrato come l’adozione delle nuove tecnologie possano produrre risultati significative per I malati anche se i tempi di accessibilità e adozione di questa metodica saranno comunque lunghi e anche dispendiosi.
Riflessi dello studio sui pazienti attuali della Malattia di Parkinson
E’ importante rilevare che lo studio è stato condotto con soli 4 pazienti. Sarebbe necessario replicarlo su una scala molto maggiore di persone e mezzi. Comunque la strada intrapresa è promettente e intrigante, fornendo nuove prospettive ai malati di Parkinson.
Potenzialmente la DBS Adattiva potrebbe diventare lo standard di questa metodica offrendo risultati significativi.
Chi è interessato a questa strada, potrebbe richiedere al proprio neurologo di inserirlo in un trial dedicato