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Visita a Santa Maria delle Grazie

Le attività dell'Associazione si sono concluse con la visita alla chiesa di Santa Maria delle Grazie e alla sua sacrestia bramantesca.

Nonostante il caldo opprimente, una quarantina di partecipanti ha potuto ammirare uno dei luoghi più suggestivi della chiesa e in genere chiuso al pubblico: la sacrestia bramantesca.
Padre Venturelli, appassionato storico, ha illustrato con dovizia di particolari la storia della sacrestia e dei suoi capolavori. Le volte affrescate a nodi vinciani, gli affreschi votivi con le sante Caterina d'Alessandria e di Siena, ma soprattutto i rari e preziosi armadi lignei.

Voluti da Ludovico il Moro come debito di ringraziamento per la vicinanza della comunità domenicana al lutto per la scomparsa della giovane moglie, Beatrice d'Este, sono un capolavoro dell'arte lignea e pittura di primo Cinquecento.
Iniziate ad intarsio,venendo poi meno la donazione del Moro, le ante degli armadi vennero continuate con decorazione pittorica, una tecnica meno costosa e più veloce nell'esecuzione.
Concepiti con un unico punto di vista, al centro della sala, le ante sono come finestre aperte sul mistero della storia sacra: a sinistra dell'ingresso si trovano episodi del Nuovo Testamento, mentre a destra storie dell'Antico. Si tratta di raffinate illustrazioni che ricordano la miniatura e risentono della pittura leonardesca.

Al centro delle armadiature di sinistra, poco distante dalla porta che immetteva nel passaggio segreto che dalle Grazie conduceva al Castello Sforzesco, si può ammirare il seicentesco orologio opera di Jean Baptiste Gonnon, orologiaio francese originario di Thiers. Un orologio molto particolare che segnava, e volendo segna tuttora, mese, data, fasi lunari, età della luna, i segni zodiacali. Dipinta sul quadrante vi è un’allegoria sulla provvisorietà della vita terrena; si osserva infatti una grande barca, con i passeggeri che vogano, mentre il tempo regge il timone.

La visita è continuata poi in chiesa guidati, in due gruppetti, da Anna e Lara a partire dalla cappella delle Grazie con l'affresco del primo mecenate dei domenicani, Gaspare Vimercati, sotto la protezione del mantello della Vergine.

Poi si è visitata la chiesa quattrocentesca con gli affreschi dei pittori Butinone,  Zenale e Montorfano, in parte perduti per i bombardamenti del 1943, le cappelle del 1500 e da ultimo l'imponente tribuna con le sue decorazioni a graffito e i significati simbolici legati alla figura di Maria. 

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